Sankuli
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Sankuli è un paziente di Adotta un Malato, programma nato nel 2008 per contrastare le difficoltà di accesso alle cure nei paesi Africani e Indiani. La presa in carico del paziente prevede un’attenta valutazione della diagnosi che precede le cure o/e l’intervento necessario alla guarigione. Il programma si prende carico dell’assistenza e di tutte le spese necessarie alla cura di persone in estrema difficoltà economica e affette da patologie che necessitino di cure costose e/o d’intervento chirurgico e/o, in caso d’invalidità, di acquisto di presidi sanitari.
Scheda Paziente
Sankuli viene al dispensario di Tuum, con difficoltà a farsi visitare per la presente colostomia avvolta e nascosta con una vecchia coperta perchè senza sacchetto.
Nel dicembre 2010 si reca nell’ospedale di Maralal per partorire. Parto complicato con cesareo d’urgenza. Il bambino muore. Lei viene ricucita, dimessa e mandata a casa con perforazione intestinale accidentale causata dal T.C(taglio cesareo).
Dopo poco, evolve in un quadro di peritonite, ritorna a Maralal che, non avendo allora sala operatoria, la invia all’ospedale di Wamba, in fin di vita. A Wamba la salvano con una serie di interventi che la portano a rimozione dell’utero e annessi, una fistola vescico-colica e una colostomia esterna temporanea. 200 gg di ricovero, spese ospedaliere per lei insostenibili che lascia in sospeso per mancanza di soldi.
Viene dimessa con colostomia temporanea, dovrà tornare per chiuderla, ma senza pagare i debiti non si può accedere all’intervento successivo e così per quasi due anni ha girato, non avendo le possibilità economiche, senza ritornare in ospedale per la chiusura; con tutti i disagi, i cattivi odori, la vergogna che tutto questo porta in una ragazzina.
Scopriamo che dopo pochi giorni dal nostro ritorno in Italia arriverà a Wamba un’equipe di chirurghi italiani, di cui un esperto urologo, dott. Candido.
Prendiamo accordi con l’ospedale di Wamba, che collaborando accetta di cancellare il debito a patto che garantiamo la coperture di tutte le spese future.
Alla fine del novembre 2012, grazie al supporto tramite il nostro programma di “adotta un malato” Sankuli ha eseguito il primo intervento chirurgico di chiusura della stomia, fino ad allora rimasta aperta.
Negli anni successivi, durante le nostre missioni sembrava che la situazione fosse in miglioramento, Sankuli aveva ripreso gli studi ed una parvenza di vita “normale”, ma nel 2014 inizia a lamentare dolori pelvici ed addominali e si inizia a sospettare la presenza di una fistola ostetrica.
L’estrema timidezza di Sankuli e la sua reticenza nei confronti degli ospedali, rendono molto difficile la visita e dunque una diagnosi certa, ma nella missione FTC di Maggio 2016 la certezza di fistola ostetrica è chiara poichè Sankuli perde feci dalle urine e dunque necessita immediatamente di un intervento riparatore della fistola vescico-rettale e di una terapia di supporto pre-intervento e post.
Viene operata a fine dell’estate del 2016, il problema sembra in parte risolto, ma a Novembre Sankuli riferisce di continuare a sentire un forte dolore a livello pelvico/addominale, ad aprile 2017 viene ricoverata all’ospedale di Maralal per ulteriori accertamenti e con la speranza di essere vista da un ginecologo poichè dopo l’intervento nessun specialista l’ha più valutata.
In seguito ad accertamenti si scopre che i molteplici interventi hanno causato parecchie aderenze che creano a Sankuli dolore e soprattutto è stata trovata un’idronefrosi a livello destro. Sankuli si dovrà sottoporre nuovamente a diversi esami per cercare di capire lo stato di danneggiamento del suo rene ed intervenire con eventuali terapie prima che il rene venga danneggiato gravemente.
Sarà nuovamente una lunga avventura, ma noi siamo al suo fianco, passo dopo passo.