Namarti
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Namarti è un paziente di Adotta un Malato, programma nato nel 2008 per contrastare le difficoltà di accesso alle cure nei paesi Africani e Indiani. La presa in carico del paziente prevede un’attenta valutazione della diagnosi che precede le cure o/e l’intervento necessario alla guarigione. Il programma si prende carico dell’assistenza e di tutte le spese necessarie alla cura di persone in estrema difficoltà economica e affette da patologie che necessitino di cure costose e/o d’intervento chirurgico e/o, in caso d’invalidità, di acquisto di presidi sanitari.
Scheda Paziente
Questa è la storia della dolcissima Namarti, mamma Samburu incontrata nella maternità di Maralal, Kenya.
Namarti arriva in maternità nel mese di marzo 2017, donna minuta con un viso sciupato e scavato dalla vita e dal suo stato di salute, ma con due occhi giganti ed un sorriso da illuminare la stanza; viene ricoverata per problemi respiratori in gravidanza e sospetta TB (tubercolosi), l’Rx del suo torace non promette niente di buono e così dopo diverse indagini e consultazioni viene deciso di iniziare immediatamente il trattamento per TB, anche se il sospetto asma severa e/o problema cardiaco correlato è ancora tra le opzioni.

Le settimane passano ma Namarti non sembra migliorare, l’unico cambiamento quotidiano è il suo “pancione” che ogni giorno diventa sempre più grande causandole difficoltà respiratorie ancora più evidenti.
Namarti è una guerriera, ha 28 anni ed è già mamma di 4 figli, con il passare delle settimane diventa “di casa” in maternità e si prende cura di tutte le giovani e meno giovani mamme che passano per il reparto, gioisce alla nascita dei loro bimbi e le vede andare a casa… nella speranza di poterlo fare presto anche lei. Dopo qualche settimana dall’inizio della terapia per tubercolosi la condizione di Namarti sembra migliorare, ma purtroppo è un’illusione passeggera, vengono provate diverse terapie per cercare di tamponare la situazione, in quanto alla lastra i suoi polmoni sono parecchio compromessi, la sua condizione è ormai cronica e si decide di cercare di farla stare il meglio possibile in attesa della nascita del suo bimbo(soprannominato Namarti kidogo,che in swahili vuol dire piccolo).
A fine maggio entra finalmente in travaglio ma il suo stato di salute è grave, fatica a respirare ed ogni contrazione è dolore e “mancanza d’aria”, letteralmente. Viene messa sotto ossigeno e dopo diverse valutazioni, deciso di praticare il cesareo d’urgenza poiché non in grado di affrontare tutto il travaglio, troppo debole. Nonostante le paure legate all’anestesia e all’operazione Namarti se la cava e finalmente incontriamo il tanto atteso piccolo, è un maschietto… come abbiamo sempre pensato.
I giorni seguenti all’operazione le condizioni peggiorano, le crisi respiratorie diventano sempre più ricorrenti, soprattutto la notte. La sua debolezza fisica la porta a sviluppare un’infezione post operatoria, tutto sembra precipitare, ma come vi abbiamo detto prima è una guerriera, nel vero senso della parola. Piano piano si stabilizza ed il suo sorriso ritorna ad illuminare la stanza. Nelle settimane seguenti viene ripetuta la lastra, nessun miglioramento. Le vengono prescritti farmaci, che purtroppo non sono presenti in ospedale, ma che potrebbero aiutarla a stare meglio; venendo da un villaggio davvero remoto e vivendo in una manyatta (capanna tipica samburu) non è e non sarà mai in grado di poter comprare le medicine di cui necessita, così decidiamo di includerla nel nostro programma di Adotta un Malato.
Per ora il supporto è di tipo farmacologico, ma tra qualche mese necessiterà di cure ed indagini ad un altro livello e purtroppo l’ospedale di Maralal è pur sempre un ospedale governativo, situato in una zona davvero isolata e non assolutamente in grado di fornire l’assistenza di cui Namarti necessita. Dopo quasi 3 mesi Namarti ed il suo cucciolo a giugno 2017 vanno a casa ad incontrare di nuovo la famiglia che nel frattempo si è allargata, ha deciso che era arrivato il momento di lasciare l’ospedale nonostante tutto; è emozionata di vedere finalmente i suoi 4 bambini e suo marito, in questi mesi non sono mai riusciti a venire a trovarla, troppo lontano, niente soldi.
La salutiamo con un po’ di magone… ci mancherà non averla qui, ma è un arrivederci poiché dal punto di vista sanitario ha ancora tanta strada davanti da combattere, ma oggi, giorno delle dimissioni e in cui scriviamo, è comunque un giorno di festa, è un giorno di gioia. Safari Njema dolce Namarti, a presto.