
Il collettivo Bellingcat, all’avanguardia del giornalismo contemporaneo, è un gruppo di ricercatori online impegnato a svelare la verità dietro notizie e vicende da tutto il mondo, dal disastro del volo MH17, alla guerra in Siria, al misterioso avvelenamento di una spia russa nel Regno Unito. Il fondatore Eliot e la sua squadra verificano le versioni di giornali, reti e governi, utilizzando tecniche digitali e crowdsourcing per un approccio innovativo rispetto al giornalismo investigativo tradizionale. Ma nell’epoca delle fake news e dei “fatti alternativi”, con governi sempre meno affidabili e giornali tradizionali in declino, cosa rappresenta il loro successo di fronte al cambiamento delle nostre società e alle trasformazioni di politica, tecnologia e social media?
Lunedì 20/01/2020 alle 20:45
Spazio Kor (ex Chiesa San Giuseppe); Piazza San Giuseppe, ASTI
Giovedì 23/01/2020 alle 21:00
Nuovo Film Studio, Piazza Rebagliati 6, SAVONA
Tutto è iniziato quando ho letto un articolo sulle indagini di Daniel Romein, membro olandese di Bellingcat. Mi chiedevo come fosse possibile che un normale cittadino avesse fatto tutto questo da solo, e iniziai a pensare a un film sull’argomento. All’inizio credevo che il tema sarebbe stata la ricerca sul caso del volo MH17, ma dopo aver parlato con i membri di Bellingcat mi sono reso conto che stavano facendo indagini su molto altro: dai crimini di guerra in Siria all’avvelenamento di Sergei e Yulia Skripal. Di questi tempi, con governi sempre meno affidabili, la verità sembra sempre più nascosta, ma loro non si fermano fin quando non la scoprono e sono in grado di dimostrarla. L’altro aspetto che mi interessava riguarda lo sviluppo del ruolo di Internet nella nostra società: oggi non è necessario essere un giornalista per fare le proprie ricerche, bastano un computer e una connessione. La tecnologia dà potere alle persone e assicura l’evoluzione del giornalismo. Non è certo un fenomeno recente, tutti ormai hanno con sé un telefono e la possibilità di scattare una foto decisiva, questo però ha portato a un maggior numero di fotografi disoccupati. Nel giornalismo investigativo assistiamo a un’evoluzione simile, ed è sempre più difficile finanziare lunghe ricerche e indagini. Non credo tuttavia che il giornalismo tradizionale sarà sostituito dal citizen journalism, e nel film vediamo già una tendenza piuttosto a convivere e collaborare: Christiaan Triebert, uno dei protagonisti, ora lavora per il New York Times. Hans Pool
Hans Pool è un pluripremiato regista e direttore della fotografia olandese, che combina un approccio giornalistico con l’analisi intellettuale. Affronta magistralmente temi ostici con un linguaggio cinematografico comprensibile a tutti. Tra i suoi film precedenti Putin’s Olympic Dream (2012) e Looking for an Icon (2005).
Find The Cure e Balla Coi Cinghiali propongono in provincia di Savona e Asti docu – film della Rassegna Mondovisioni – i documentari di Internazionale. I film sono stati selezionati dai migliori festival internazionali e raccontano storie attraverso le quali conoscere e approfondire questioni che riguardano l’attualità, la politica, i diritti umani e il mondo dei media. Questi appuntamenti al cinema fanno parte della rassegna culturale #NONLASCIAMOCIAPPIATTIRE, nata e voluta da Find the Cure per portare cultura, conoscenza, informazione, consapevolezza e per perseguire il motto “sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. Per aiutarci a coprire i costi della rassegna, per l’ingresso è richiesta una donazione minima di 4 euro. Un piccolo investimento che per noi vale moltissimo. Siamo certi che non ve ne pentirete! Vi aspettiamo tutti per intraprendere insieme questo viaggio impegnativo, ma che sicuro ci lascerà tutti più consapevoli.