Mission Tanzania 16 – i giorni
Novembre 2017
A distanza di 8 mesi Ftc ritorna a Msolwa Ujamaa. Il lavoro da fare è tanto e vario: dall’affiancamento al personale dell’ospedale alla valutazione dei progetti per il 2018, dall’aggiornamento del sostegno a distanza al programma adotta un malato. I giorni a disposizione sono pochi… quindi “al lavoro!”
L’ospedale migliora mese dopo mese. Il personale infermieristico e medico è cresciuto sia a livello numerico che qualitativo, questo permette una migliore copertura ed assistenza nelle 24h. Purtroppo per altri aspetti, la cultura la fa da padrona e certe cose sono difficili da modificare. In questi giorni con grande gioia di tutti abbiamo assistito alla guarigione di Peter, un bimbo di 6 anni arrivato in stato comatoso per una severa malaria. Ora è cosciente, ha ripreso ad alimentarsi autonomamente, gioca con gli altri bambini della pediatria e presto sarà dimesso. Quando si assistono queste cose è davvero pura felicità!
L’ospedale è migliorato anche strutturalmente: pannelli solari alimentano la sala operatoria e l’Opd, la zona di triage e diagnostica. Un grosso tank collegato ad una pompa è stato messo sotto terra per affrontare i momenti di mancanza d’acqua. Adiacente all’ospedale i missionari stanno costruendo un dormitorio e una cucina coperta per i parenti dei pazienti oltre che una mensa per il personale. Come dice Shibin – il responsabile dell’ospedale: “ad ogni problema, una soluzione”.
Per tutto il 2017 l’ospedale ha svolto l’Outreach Progra – Medical Camp nei villaggi sparsi nel distretto di Kilombero – con l’obiettivo di espandere maggiore consapevolezza sulla salute personale e dare cure ai poveri impossibilitati a raggiungere il centro di salute.
Ho partecipato ad un Medical Camp e l’affluenza è stata notevole: 160 persone visitate, tra cui persone davvero povere e tanti anziani. Siamo rientrati in ospedale in serata… dopo esserci pure persi tra i campi di canna da zucchero!
Tra qualche episodio di malaria, tifo, un po’ di tosse, qualche piccola frattura di cadute… i bimbi e le bimbe del sostegno a distanza stanno bene. Crescono, studiano, giocano… e ringraziano gli amici italiani del loro continuo sostegno!
Alcuni bambini si sono avvicinati a casa dovendo così lasciare l’ostello, altri nuovi sono arrivati al loro posto e tanti bimbi del villaggio necessitano di sostegno per poter studiare! Con Manoj, abbiamo deciso di ampliare la lista dei bambini da sostenere, con la certezza che tante altre persone italiane si faranno avanti col desiderio di aiutarli! Siamo sempre positivi e guardiamo dritto!
La nostra piccola Josephina del programma adotta un malato è seguita costantemente dal Dottor Franceschi, dottore italiano di Dar es Salaam e uomo umanamente molto attento ai suoi piccoli pazienti. A distanza di un anno dall’inizio della terapia con Vitamina D si stanno vedendo gli effetti positivi e come si usa dire qui… “pole pole” thinking: le gambine si stanno raddrizzando!
Quest’anno la Tanzania, come tanti altri paesi dell’Africa, ha vissuto un periodo di siccità abbastanza lungo. Il prezzo del cibo è triplicato e alcuni venditori univano polvere di calce al mais (unico alimento quotidiano) per aumentarne peso e volume. Nonostante l’aiuto annuale di FTC grazie al sostegno a distanza e grazie ad altri sostenitori dei missionari, questi ultimi si sono trovati in seria difficoltà economica nell’affrontare le spese per il cibo di tutti i bambini dell’ostello… seppur ci siano riusciti!
Per prevenire un simile problema in futuro, il nostro Manoj ha progettato di costruire un magazzino dove preservare mais e riso e l’acquisto di macchinari per la loro lavorazione così da poter assicurare cibo di buona qualità ai bambini senza costi eccessivi. Find The Cure ha deciso di sostenere interamente il progetto nei primi mesi dell’anno 2018.
Ed è così che la prima parte della missione in solitaria è terminata. Dieci giorni caratterizzati da mille attenzioni e affetto da parte di tanti… che quando si parte da sole scaldano il cuore. Tra loro i missionari in primis, i miei nuovi amici di Dar es salaam, il Dott. Franceschi e la sua numerosa famiglia, la famiglia di Ambrose… un grazie speciale a tutti!
Ora, inizia la seconda parte della missione insieme, un lungo viaggio in bus per raggiungere Nairobi e poi Maralal per unirmi al gruppo missione Kenya e riabbracciare Dani e Yasmin.
Asante sana!
Muzungu
Elena