Vita da borsone FTC – Mission Mali 4 conclusione…

Questa è la missione dove solitamente mi ricopro di polvere rossa ma passo così tanto tempo nello sgabuzzino della sede di Find the Cure che questa patina quasi quasi mi solleva.

Certo non è facile la vita del borsone FTC. Ogni partenza è pesantissima, 23 Kg da portare e solitamente si esagera sempre un po’, tanto chi porta sono io. All’arrivo invece, c’è sempre un po’ di paura…e se in aereoporto mi controllano? E se non mi fanno passare? Ma tutto fila sempre liscio, in fondo porto cose buone, cose che, in qualche modo, possono fare del bene: farmaci, materiale medicale, giochi, materiale scolastico.

Affronto viaggi di ogni tipo. Talvolta vengo schiacciato insieme ai miei fratelli sul retro di un pulmino, sul carretto di Sori trainato dall’asino, sul cassone di un pick up o legato al portapacchi di moto che sfrecciano su piste battute per raggiungere i villaggi più rurali.A volte, al ritorno, mi legano dei polletti sopra, poveracci, li mettono a testa in giù, alcuni non sopravvivono. Mi dipiace un pò per loro, non deve essere bello fare un viaggio in quelle condizioni.Poi mi guardo intorno. Penso come sia dura la vita di ogni giorno in questi campi spaccati dal sole, in villaggi con pozzi di acqua sporca, capanne che sembrano uscite da un racconto fantasy.Tutto è così poetico ma dannatamente faticoso che la vita del polletto, in fondo, non mi sembra così male.

Mi piace seguire i finders durante i medical camp. Solitamente vengo messo su una panca sotto un grande albero e occhi enormi, curiosi cercano di scrutarmi dentro, qualcuno mi sfiora…Sembra incredibile quante cose possano stare dentro un borsone FTC. Ora ad aiutarmi, c’è anche uno più giovane, di color verde acido. Meno male che ultimamente le cose più pesanti le fanno portare a lui.In genere i finders lavorano in allegria poi arrivano quei momenti dove il viso si fa serio, a volte il labbro inferiore trema leggermente. Credo facciano fatica a trattenere le lacrime che, comunque, non verrebbero capite. Qui in Africa la sofferenza fa parte del quotidiano. Non c’è disperazione nei loro occhi ma l’accettazione di un destino troppo difficile da cambiare.Se dovessero piangere per ogni perdita, per ogni dolore, sarebbe un paese sommerso.

Io guardo i finders e vedo il loro sconforto, l’accettare certe situazioni è stato il lavoro più duro in questi anni di missione ma il sentimento di rabbia ed indignazione per un mondo così ingiusto con disugaglianze così enormi, no quello non passerà mai.

In questi giorni ho portato con me delle targhe da applicare ai progetti realizzati, mi hanno detto che le ha fatte un amico, Angelo di Oulx Trailers, sono state messe anche a due pozzi nei villaggi di Baghan e Koliflo e pare che dei veri matti abbiano corso un anno intero con maglie colorate I run for per poterli costruire.Non conosco personalmente tutti questi runners, mi piacerebbe però trasmettere loro la gioia e la felicità dei villaggi, soprattutto delle donne che ho visto ballare e cantare in segno di ringraziamento.

Acqua buona, acqua tutto l’anno appena fuori dal villaggio, acqua pulita da dare ai propri figli che forse non capiranno l’importanza di un pozzo perchè non hanno dovuto sudare così tanto per averlo. Esattamente come voi che non capite l’importanza dell’acqua semplicemente perchè non ne siete mai rimasti senza.

Forse mi sono dilungato troppo, però era giusto che anche un borsone FTC dicesse la sua. Fatico, mi impolvero, a volte dico “ma chi me l’ha fatto fare” ma alla fine non restisto e parto ancora perchè mi è stata data una grande opportunità e non la voglio sprecare.
Grazie di cuore a quanti ci hanno seguito in questa missione, ai commenti sul blog che abbiamo letto alla sera tutte insieme un po’ sorridendo e un po’ commuovendoci.

Grazie a quanti continuano a credere in FTC e hanno permesso di realizzare ancora tanto in questo meraviglioso paese.

Grazie ai runners che hanno corso chilometri e chilometri: dai pozzi di Baghan e Koliflo sgorga acqua buonissima.

Grazie  al nostro grandissimo sindaco, Yacouba Diakitè e a Sori, per essersi presi cura di noi in queste settimane.

Vi abbiamo portato con noi, come sempre.

Pink Team FTC Mali 4

 

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