Mission A7, speciale safari e fangoterapia
Niente scuola nel fine settimana a Msolwa. Decidiamo di andare al Parco Nazionale di Mikumi per qualche ora di svago. Sveglia presto, sole in cielo e partenza a razzo verso il parco. Tutto il nostro impeto viene frenato all’ingresso, mezz’ora per cinque biglietti. Nessuno se la prende ma sorridiamo. Pole pole…piano piano…Formazione alla partenza: Elena al volante, Erika alla cartina, Anna, Sara e Paolo alle macchine fotografiche. Guida alla mano ci lanciamo alla ricerca del leone il vero obiettivo di giornata (almeno di questa parte di giornata). Giusto il tempo di entrare che puntiamo una leonessa ben distante, tanto da non accorgerci quasi del leone distante meno di tre metri dall’auto! Molto bene…
Nell’ordine poi zebre, elefanti, antilopi, giraffe, gnu e scimmie. Anche un ippopotamo, a troppa distanza però dai nostri obiettivi. Le indicazioni sulla mappa sono chiare, ma scopriremo ben presto non adeguate alle varie stagioni, in particolare a questa, dove piove…e quanto piove. Giusto il tempo di un cambio al volante e prendiamo la nostra bella strada sterrata, all’improvviso pozza di fango! La macchina slitta e va giù. Niente sabbie mobili, però cavoli…qui siamo bloccati. Fango e acqua quasi sotto le portiere a sinistra. Eh no! Va beh…capito…scendiamo…pantaloni su, scarpe in auto e piedi nel fango. Proviamo a tirarci fuori in ogni modo e per tre metri quasi non ce la facciamo. Mancano solo questi ultimi tre metri. Come team Tanzania spingiamo forte, lavoro di squadra fantastico, suggerimenti da ogni parte e tutti sensati e provati, forza a non finire, ognuno mette ciò che ha in questa mission…tirarci fuori da qui! Spostiamo la macchina di quasi venti metri, ma niente da fare. Siamo giusto un filo sporchi…ad una delle prime sgommate Anna si è fatta una bevuta di fango, Erika tira fuori il suo lato da coach, per il resto sembriamo usciti da uno stabilimento termale e da una fangoterapia di gruppo.
Però strano, siamo in mezzo alla savana, su un’auto piantata nel fango, il telefono con segnale scarso o nullo eppure non c’è rabbia, delusione né sconforto anzi come team Tanzania ce la stiamo pure ridendo. Chiamiamo i soccorsi, arriveranno…prima o poi…Il cartello all’ingresso con le regole del parco ci fa ridere alla grande “Non scendere dall’auto”, sono sei ore che siamo bloccati e fuori dall’auto quando finalmente arrivano i soccorsi. Sono quasi le sei di sera. Ci tirano fuori dalla pozza, poi l’ennesimo colpo di scena di questa giornata…si rompe l’auto dei soccorritori e tocca pure spingerli. Da soccorsi a soccorritori. Facciamo salire Samuel, una delle guide, con noi in auto e andiamo verso l’uscita a chiamare noi aiuto. Ci godiamo la vista e il tramonto su questo parco, piacere negato ad altri turisti che escono prima per la chiusura. Fr. Manoj e Fr. Liju ci aspettano all’ingresso, ci vedono sporchi e pieni di fango, noi e l’auto. Ci dicono come al solito “No problem”…oggi hanno davvero ragione loro.
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