Mission A6, parole di pace, azioni di guerra

parole di pace 5

parole di pace 5

“Come e’ la situazione qui?” Mi chiede la ragazza delle Nazioni Unite appena scesa dall’elicottero. Pelle chiara, gengive sporgenti, immancabile cartellino al collo con foto sorridente e simbolo delle UN.

“Strano, stavo per farvi la stessa domanda, siete voi le Nazioni Unite, noi siamo solo medici e infermieri volontari in un ospedale che fino all’altro ieri nessuno sapeva neanche dove era” dico.

Girava voce che i Governatori dei due stati si sarebbero incontrati per discutere la pace, ma che lo avrebbero fatto a Mapuordit sapeva troppo di leggenda. Invece una mattina un frastuono di macchine e sirene rompe il silenzio solito. Un elicottero bianco gigante targato UN sorvola il cielo e atterra prorpio qui. I fuoristrada sgommando entrano anche loro nel piazzale e una moltitudine di soldati dalle uniformi di tutti i tipi armati di kapa’ (mitra) corrono in tutte le direzioni come a circondare l’area. Allora e’ vero, i governatori sono arrivati.

“Guai a te se vai” urla Silvia dalla recinzione dell’ospedale.
“Ma ci va tutto il paese..”
“Guai a te se fai foto allora”

Sotto l’ombra del grande mango hanno attrezzato un tavolino e tre file di sedie, per i politici e le Nazioni Uniti, tutti gli altri rigorosamente in piedi sotto il sole. Ci sono armi ovunque. Fanno ridere i caschi blu, sono solo in quattro con mitra preistorici. Se succede qualcosa cosa pensano di fare? Uno dei quattro e’ pure indiano, il che ci fa anche piu’ tenerezza. “Sembra di essere in un film” rimbomba a ripetizione la voce di Stefano

“Si e’ vero” continua la fulgida impiegata UN “sulle nostre mappe non risultava neanche Mapourdit, non riuscivamo a capire se apparteneva a Western Equatoria o ai Lake state..o ma c’e’ anche un ospedaletto qui..carinooo..avete qualche sparato che posso intervistare..?”

“Si, quattro, ma difficilmente li trovarai nel loro letto, a quest’ora saranno in giro, sono dei dinka testa dura, appena fatta la medicazione con il loro bastone se ne vanno in giro..”

“Va beh non importa..”

“Se hai piacere pero’ ti operiamo di appendice..solo 100 pound..”

Il tanto atteso meeting ha inizio. Il governatore del Lake state (a cui appartiene Mapourdit) e’ il primo dinka obeso che abbiamo visto in questo mese. Ci vanno quattro dei nostri pazienti per fare la sua stazza. Vestito grigio elegante e sorriso smagliante, nel vero senso della parola, ha i due canini d’oro, o finto oro, non lo so, non glielo chiesto. Il governatore di western equatoria e’ piccolino, elegante in blu, inglese perfetto. Da sotto il mango con un megafono si alternano, con profusione di parole di pace, abbracci e grandi sorrisi verso la prima fila delle UN. “Siamo tutti fratelli…dobbiamo essere uniti..noi vi tuteleremo..Nazioni Unite abbiamo bisogno del vostro aiuto, per favore ..mandateci fondi..” e giu’ sorrisoni. La folla al sole osserva silenziosa. Nessuno applaude, nessuno esulta. C’e’ un forte distacco, un disinteresse anomalo dato la veemenza di questa popolo. Sudano sotto il sole in silenzio. Che ironia sentire predicare la pace da chi e’ arrivato con un contingente armato da fare invidia alla legione straniera. Come vedere Mr. Playboy circondato di conigliette che dice “signori non fate sesso che non e’ bello”. Parole e azioni, forse andrebbero coordinate. Di colpo si alzano e si ritirano. Come tutti i meeting che si rispettano e’ previsto buffet, atrrezzato in una delle aule della scuola. Ovviamente solo i governatori e UN.

“Prego venite a mangiare un boccone” ci dice il governatore a me e al dott Riva scambiandoci per UN in quanto bianchi. “Sure, thank you..”

All’interno della stanza i due politici neanche si parlano. Decidiamo di andarcene, abbiamo visto abbastanza. Da persone educate andiamo a stringere la mano al governatore di Mapourdit.

“Arrivederci Governatore..”
“Arrivederci…un minuto e arrivo anche io..” risponde lui.
“Governatore non ha capito una mazza..non siamo delle UN, siamo solo medici dell’ospedaletto qui vicino, se vuole venire faccia pure, ma possiamo al massimo controllarle la glicemia e l’emoglobina..e se ha piacere la operiamo di appendice…solo 500 pound..”

Saltano tutti sui fuoristrada, e sgommando nello stesso modo fracassone con cui sono arrivati spariscono compreso l’elicottero. Appena si sedimenta il polverone alzato, Mapuordit e’ di nuovo nel suo solito silenzio.

Ore 22.30, stesso giorno, Social, infermiere della sala arriva con il suo solito sorriso.

“Dottore abbiamo un emergenza, un ragazzo sparato in cinque punti, di cui uno perforante all’addome..”. C’e’ un qualcosa di innaturale e di brutto nel vedere il corpo di un ragazzo pieno di buchi. Andiamo in sala di urgenza.

Da quel giorno tutte le sere sentiamo sparare in lontananza. A volte verso nord, a volte verso sud. Tristemente non ci facciamo neanche piu’ caso.

In bocca al lupo Sud Sudan, a luglio sarai un nuovo stato indipendente, ma tutto questo non ha l’odore di un buon inizio.

Parole di pace, azioni di guerra. Parole e azioni forse andrebbero coordinate.

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