Dall’India alla Tanzania URGENTE
Sono venuto in India circa dieci giorni fa.
Doveva essere una breve missione ombra, niente blog e niente di tutte le nostre mille attività durante le missioni, solo un punto calmo da fare con la nostra famiglia adottiva indiana e un po’ di tempo con il mio caro amico Fr. Jose, così come la prima volta, poco più di tre anni fa.
E così è stato nella prima parte. Ho rivisto Joyti di adotta un malato che è stata rioperata, e adesso sta bene, la scuola di Darmaram che è quasi finita, l’ospedale per il cancro che gira ogni giorno di più, come anche tutti gli altri progetti, e soprattutto ho rivisto le persone, perché alla fine i progetti crescono, non per i muri ma per chi ne porta avanti, con motivazione, le attività.
Poi è arrivata la concitata chiamata dalla Tanzania. Nella notte una banda di ladri ha assaltato la casa della scuola di Msolwa in cerca di soldi, con pistole, bastoni e accette, hanno legato e picchiato Fr Sibil e Fr Manoj, quest’ultimo difendendosi il volto da un colpo di accetta ha perso il dito della mano e fratturato le altre. Dopo che i ladri sono andati via, in qualche modo sono riusciti a raggiungere l’ospedale di Ifakara, che dista otto ore da li. Manoj ha perso molto sangue ma in qualche modo sono riusciti a fare delle trasfusioni. Altro non sappiamo. La notizia è arrivata inaspettata. Lo shock e la paura che devono aver provato Sibil e Manoj sono state tanto. Siamo riusciti a trovare al volo due biglietti, così il punto, ormai non più calmo, Jose ed io, lo andiamo a fare in Tanzania, al fianco di Manoj e Sibil, per vedere come stanno, per stargli vicino, per dargli il coraggio di tornare a dormire nella loro casa e la forza per andare avanti, perché Msolwa ne ha bisogno e ha ancora bisogno di loro.
Oggi pomeriggio partiamo da Eluru verso Hyderabad, poi nella notte Doha e Dar es Salaam nel pomeriggio, poi diritti a Ifakara in ospedale, se tutto va bene per la stessa sera dovremmo essere da Manoj.
Va cosi’, ma nessuno aveva mai detto che sarebbe stato facile. Forza, andiamo avanti.
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