Day 3-4
Msolwa è uguale. L’unica differenza è la scuola. Bianca e marrone con i pilastri rotondi, l’unica della zona ad averli rotondi. Manoj ci racconta che per farli rotondi è stata un impresa, nessuno sapeva come farli, ma alla fine è riuscito, un po’ storti, ma tondi. Le aule sono ampie e luminose con grandi finestre, esposte nel modo giusto. Sono quattro classi, le altre quattro sono ferme alle fondamenta, sono terminati i soldi. Costruire qui è molto difficile oltre che molto caro, i lavoratori vengono un giorno si un giorno forse e ogni tanto spariscono. Ma Fr Manoj in qualche modo è riuscito, due classi sono già attive nonostante i lavori non sono finiti. A proposito del malaria day, qui vicino alla casa c’è una buca fonda tre metri e larga quattro, qualcuno ha scavato per prendere la terra per fare i mattoni, adesso la buca si riempie di acqua e le zanzare pullulano. Si, lo sanno che per combattere la malaria bisogna chiudere le zone dove la zanzare si moltiplicano. Per la buca ci vanno otto camion di terra, 100 dollari l’uno, 800 dollari. Quindi? A proposito del malaria day, oggi abbiamo portato Sr Joyceline a fare l’esame perché ha febbricola. Ha la malaria. Il medico del dispensario le prescrive il Coarten della Novartis, 12.000 scellini ( 8euro). Peccato che sappiamo che lo stesso farmaco della stessa casa farmaceutica costa 1500 scellini ( 90 cents) prezzo fisso per tutto il paese perché il governo aiuta per combattere la malaria. Sorride, ci consegna l’altro. Listino prezzi della Tanzania:
1 euro = 17000 scellini
Vecchio fuoristrada vitara 10 anni = 8.000 euro
Pozzo e motore per estrarre acqua = 7.000 euro compresa manutenzione che non viene
Sedia in legno con gommapiuma = 180 euro
Zanzariera = 6 euro
5 pezzi di tapioca = 8 euro
Pezzo di terra per costruire casa = 3500 euro
1 kg di carote = 6 euro
1 sacco di cemento = 10 euro
Questa terra è cara, è cara per noi, figuriamoci per loro. Il materiale a disposizione è poco, i prezzi fanno un po’ quello che vogliono. Ieri mattina tutti a messa, sotto una tettoia di fogliame danze e balli per un paio di ore. Questa mattina tutti a scuola. Ci sediamo nelle classi insieme ai bambini per vedere come sono fatte le lezioni. Silvia, Sara e Elena seguono i più piccoli, 5 e 6 anni. Lezione di inglese. Sono bravi, imparano in fretta. Rimangono con loro tutta la mattina fino a portarli a casa con un gruppetto unito che tenendosi per mano attraversa il villaggio. Il pomeriggio è una caccia al costruttore che deve finire il lavoro, l’altro che deve riparare il motore del pozzo da un mese, l’altro che doveva finire il tavolo per Siybil una settimana fa, l’altro che deve finire la vernice esterna del retro della scuola ma non si è più visto. Comincia a piovere. Tanto. Le strade rosse si trasformano in fango. Noi si sta bene.
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