L’importanza di un granchio asciutto

Questa volta racconto io un breve aneddoto. Ad esser sinceri non è mio, è tratto da una delle “lezioni americane” di Italo Calvino e qualcuno di voi sicuramente lo conoscerà:

Tra le molte virtù di Chuang-Tzu c’era l’abilità nel disegno. Il re gli chiese il disegno di un granchio.

Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni e d’una villa con dodici servitori.

Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato.

“Ho bisogno di altri cinque anni” disse Chuang-Tzu. Il re glieli accordò.

Allo scadere dei dieci anni, Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante, con un solo gesto, disegnò un granchio, il più perfetto granchio che si fosse mai visto.

 Il motivo per cui l’ho scelto è questo: sono settimane che Daniele insiste perché io scriva sul blog, se avesse avuto la pazienza di aspettare altri 5 anni, avrebbe avuto il miglior post che si fosse mai scritto, e invece…

Scherzi a parte, il motivo è un altro: durante mission III a marzo, in viaggio verso Kozhinjampara, abbiamo visitato una scuola nel distretto di Kurnool dove i bimbi ci hanno riservato la solita meravigliosa accoglienza. I bambini sono tanti e crescono ogni anno, tanto che ora fanno lezione non solo nelle aule, ma anche nelle verande all’aperto. Prima di ripartire, Padre Jose li ha radunati e ha cominciato a raccontare una storia: pur non capendo il telugu, ho riconosciuto il granchio di Calvino di cui avevamo parlato in macchina poco prima.

Anche se la lezione americana da cui è tratto è quella della “rapidità” e Calvino dipinge il suo racconto con tre pennellate sulla pagina, questo concetto è estraneo alle storie di Padre Jose, che ama dilatarle e colorirle: la sua voce profonda ha tenuto tutti quei bimbi incollati in silenzio con la bocca aperta per un buon quarto d’ora. Quel giorno ho pensato che per quei bambini l’assistenza medica che noi cerchiamo di portare è importante e può essere salvavita, ma chi ha la fortuna di essere in salute può anche farne a meno per molti anni; nessuno invece può crescere senza un Maestro e una Scuola.

L’altro ieri Daniele mi ha telefonato per chiedermi se ero d’accordo a farci carico del progetto di ampliamento di quella scuola: gli ho risposto subito di sì! 

Mi piace pensare che i bambini di Nandikotkur possano disegnare un granchio all’asciutto anche durante il monsone.

Grazie già da ora a chi vorrà darci una mano!

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