
Marco scrive: Giornata rilassata oggi, ma densa comunque di incontri, progetti ed emozioni. Padre Jose, padre Raju, padre Thomas e gli altri ci viziano e rendono piacevolissima la nostra permanenza, stare qui scalda il cuore ed è sempre bello potercisi fermare qualche giorno tra una tappa e l’altra. Stamattina chi aveva energie ha girato per i dintorni a scambiare sorrisi con la gente del posto, chi era distrutto dalla giornata di ieri ne ha approfittato per dormire un po’… infine c’è stato anche chi era distrutto da ieri ma è stato tirato giù dal letto per un saluto d’obbligo al vescovo della diocesi di Eluru.
A pranzo abbiamo seguito di nuovo il giro di distribuzione per i poveri di Thomas, fa davvero riflettere quanto un progetto semplice e ben costruito possa con poche risorse cambiare la qualità di vita di cosi’ tante persone…
Nel pomeriggio abbiamo fatto una vera e propria immersione nel villaggio di Ponangi: siamo ancora frastornati dall’assalto dei bambini e colpiti dall’ospitalità della gente, dalla loro dignità pur nella povertà estrema in cui vivono. Domani torneremo per un medical camp tutti insieme, di sicuro il lavoro non mancherà a giudicare dalla rapida occhiata di oggi, forse un giorno non basterà. Più si conoscono questi luoghi, più i problemi sembrano complessi: l’India è un paese a molte velocità lanciato verso uno sviluppo frenetico e profondamente asimmetrico, il cui prezzo è pagato dall’ambiente e dai più poveri, che sono la maggioranza della popolazione.
Sarebbe presuntuoso e futile pensare di affontare tali problemi su una scala globale, ma guardando nel nostro piccolo ciò che si riesce a fare con un po’ di sacrificio e con l’aiuto di tutti, a volte sembra davvero di che tutto acquisisca un senso.

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