Day 1

_dsc0011.jpg ore 5.00 am alla stazione di Pietra, poi Milano-Doha-Hyderabad. Arriviamo alle 4.00 am ad Hyderabad, fuori e dentro l’aereoporto brulica di gente, il che data l’ora sorprende non poco. Il clima è piacevole, non fa troppo caldo, Jose arriva a prenderci e a darci il benvenuto, è un pò più magro dell’ultima volta ma in viso bello e sorridente. Poi nella notte subito una fermata per assaggiare tutti il famoso caffè con il latte di bufala, per prendere il gusto di India. Qualche ora di sonno nella casa dei Missionaries of Compassion e poi torniamo in città per dare una sguardo alla capitale. Un giro nella zona mussulmana del Charminar con la sua moschea affollata di traffico, bancarelle di frutta e mendicanti. Sono sempre tanti, con i loro esiti di poliomelite in bella vista per cercare di avere più successo nell’elemosina. Noi sai cosa fare, vorresti dare soldi a tutti ma non puoi. E’ un giorno di festa Indù, lo Shivaratri, il tempio di Birla con i suoi marmi bianchi è colmo di fedeli che rompono cocchi e versano polveri colorati sulle varie statue delle divinità sotto le note di un canto continuo e lento. Cominciamo a conoscerci, Marco, Franco, Ilenia e Lara azzardano già una bella spremuta di canna da zucchero per la strada. Cena tutti assieme, non manca il chapati, le uove sbattute con la cipolla e il pollo fritto rosso. Il cibo piace tutto a tutti. Svuotiamo i borsoni del materiale medico, e cominciamo a dividerlo per i medical camp, le cose chirurgiche da una parte, quelle mediche dall’altra, controlliamo le check list per vedere le cose che mancano da comprare. Una borsa a parte per tutto il materiale per i bambini, penne, matite e pallocincini Domani dobbiamo essere già pronti, Ponugodu ci aspetta._dsc0841.jpg

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